Licandro: Catania, città "malata" e dalla mentalità bottegaia



Licandro: Catania, città "malata" e dalla mentalità bottegaia

L'intervista che pubblichiamo è un segno tangibile che Orazio Licandro è particolarmente lucido e agguerrito. Per quei pochi che non lo conoscono, il prof Licandro oltre ad essere un brillante accademico, è anche responsabile dell'organizzazione politica dei Comunisti Italiani ed è stato parlamentare nella XV legislatura, ricoprendo il ruolo di componente della Commissione Antimafia. Dall'intervista rilasciata al nostro giornale emerge il suo legame con la città, ma anche il profondo dissenso verso le scelte politiche finora attuate, in antitesi con una città che vive un profondo disagio sociale ed economico da dieci anni a questa parte.

Il fatidico rimpasto della Giunta comunale di Catania è avvenuto. Come giudica la precedente giunta tecnica in otto mesi di operato e i relativi innesti politici?


La giunta tecnica è stata una vera burla. Possiamo definirla un'operazione politica Stancanelli - Lombardo alla luce dei rapporti tesi tra Pdl e Mpa. Si tratta quindi di una giunta inesistente, fatta da persone prestate alla politica.  Per ciò che riguarda i nuovi politici in giunta, sono soggetti di seconda e terza fila, senza una levatura minima necessaria a risolvere i problemi della città.

Quali sono, a suo avviso, le problematiche affrontate per la città da Stancanelli e quali quelle tralasciate? 


L'attuale sindaco ha un solo merito, quello di aver messo un pò di ordine nella spesa corrente. Per il resto, non ha razionalizzato la spesa delle partecipate, non ha fatto nessuna bonifica dell'apparato burocratico, non ha messo in luce nessuna verità sui conti economici della città, non facendo capire lo stato reale delle cose. Ha abbandonato il trasporto pubblico, i servizi sociali e zone quali la Playa, corso Martiri della Libertà e il quartiere di Cibali. E che dire del piano traffico, inesistente dopo cinque anni di lavori?  Ha parzialmente ragione quando dice di aver ereditato in parte l'indebitamento di Catania, ma il Pdci ha più volte denunciato la distrazione su certe somme destinate ad opere mai realizzate.

Il Pd e Lombardo. Cosa ne pensa del rapporto venutosi a creare tra i Democratici e il presidente della Regione? 


Con questo accordo i Democratici hanno reciso qualsiasi rapporto con il passato. Andiamo ben oltre. Per un presidente finito sotto inchiesta per mafia, che ha candidamente ammesso di aver intrattenuto rapporti con boss mafiosi in veste di politici, in maniera quasi legittima, è davvero il colmo.  Ricordo inoltre la relazione tra Liga ( presidente del Movimento cristiano dei lavoratori) e Lombardo, e del famoso centro di formazione catanese - L'Efal - legato al movimento di Liga e gestito dal presidente della Regione attraverso soggetti a lui vicini come Reale e Belluardo. Un legame esiste, pertanto. Sta comunque alla magistratura prendere delle decisioni sul caso, ma certe relazioni ambigue sono evidenti per tutti.

Cosa vede nel futuro della Sicilia con altri due anni di governo Lombardo? 


Eravamo sgomenti della Sicilia a guida Cuffaro. Il degrado della politica siciliana continua ancora. All' Ars non esiste opposizione e Lombardo tiene in vita la destra e la sinistra facendo balenare luccichii di vario genere. La Sicilia è notevolmente peggiorata (da notare lo scontro recente tra il governatore e Ikea) e il suo presidente della Regione non possiede il senso minimo delle Istituzioni.

Lei è notoriamente un comunista di ferro, integerrimo e molto apprezzato dalla gente. Ha mai pensato di candidarsi come sindaco? 


L'ho pensato ma è inutile. Catania è una bella città, ma è antropologicamente di destra, con una profonda cultura reazionaria, dalla mentalità bottegaia e priva di una borghesia illuminata, con la classe intellettuale ridotta allo stato di giullari e cortigiani.
E' una città che rinuncia ad una crescita collettiva e non produce nessuno sviluppo culturale. Ha visto la mostra su Modigliani? Un esempio di provincialismo di città spacciato per evento culturale. Catania, in Europa, è collocata solo geograficamente ma non sotto altri aspetti. 

Mirko Tomasino 

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