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Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Libertà...

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Oggi, non proferirò verbo o parole. Vi lascio un'immagine, una che racchiude tutto ciò che vorremmo essere o ciò dove vorremmo andare, insieme a quell'immancabile attributo che non deve mai mancare ad ogni uomo e di cui ne è spesso privo: LA LIBERTA'.

Angolo poetico - Astro nero

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Eri la mia alba. Astro nascente dei miei giorni circondavi con allegria e gioia tutto il vivibile. Eri riso, punta di diamante di un cielo sempre azzurro di montagne innevate e chiare colline esposte al sole. Fanciulla adorata, di speranza e ardore il tuo petto fremeva e mentre la mia gelida mano toccava una fredda finestra invernale, i tuoi raggi emanavano calore in grigie giornate d'inverno. Suona una campana, che a festa non sembra, suona la campana della vita, dei ricordi sospesi e di quelli mai espressi, suona dentro di me il tuo ricordo, che fresco e nuovo si ripropone in me.

Sulle onde del mondo

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C'è una lunga notte che mai diverrà giorno, un silenzio inesplorato che conterrà urli e strazi, sete e ardore di te cammineranno lungo la mia vita. Troppo tempo a girare intorno al nulla, troppo tempo a sentire parole vaghe e indefinite mentre un assordante rumore invade le mie membra. Vorrei camminare sui fianchi del mondo, sulle ali di un destino futuro e di una allegria che verrà, eppure il freddo ricordo di un estate ormai lontana assilla la mia mente e mesto raccolgo i cocci di me in cerca di te.

LA PATRIA E IL LUPO (INDRO MONTANELLI)

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 Riporto, da montanelliano, un pezzo del maestro che tanto ci manca, in un'epoca di principi che ballano e cantano, tentano di fare spettacoli, in un'Italia "arlecchina" che è l'ombra dei gloriosi anni cinquanta e sessanta. Buona lettura. Nelle famiglie italiane di cultura e tradizione risorgimentale c' erano quasi regolarmente un nonno che, reduce da Curtatone e Montanara o dal «quadrilatero di Villafranca», era tornato a casa da Cavaliere della Corona, e uno zio o prozio repubblicano con la cravatta nera alla Lavallière che teneva figli e nipoti perpetuamente immersi in un bagno di Doveri, tutti con la D maiuscola; che al «Circolo G. Mazzini» votava palla nera contro il socio accusato di qualche sgarro alla fedeltà coniugale (solo qualche sosta della mano, purché furtiva e distratta, sulle «posaderas» della ragazza di cucina - quando, si capisce, c' erano le cucine e le ragazze accettavano di starci - trovava indulgenza). La scomparsa dell' ex re

Il decreto Formigoni-Polverini e il lento declino della democrazia italiana

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Un'altra occasione, ghiotta come quella del secondo governo Berlusconi che diede vita, in seguito ad alcune leggi parlamentari, alla nascita dei “Girotondi”, è stata offerta nelle mani della sinistra, la quale, per effetto di questo nuovo decreto è pronta a scendere in piazza. Bisogna constatare che, il decreto salva liste del Pdl, non rappresenta una pagina di democrazia matura e di condotta tipica di un governo di destra il quale dovrebbe incarnare determinati valori pretesi dal proprio elettorato, mentre si scivola verso una totale soppressione dello Stato di diritto, divenuto ormai carta straccia nei confronti delle esigenze della politica. Di certo, come tuona Tonino Di Pietro, non possiamo parlare ne di impeachment del presidente della Repubblica Napolitano (possiamo parlare più che altro di codardia o di menefreghismo nel rappresentare il ruolo che gli è stato conferito) ne di morte prematura della democrazia, la quale subisce colpi violenti dal dopoguerra in poi con p