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Visualizzazione dei post da febbraio, 2010

Di fuoco e fiamme lo spazio.... Angolo poetico

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Vi è uno spazio al mondo in cui la vita è vera e la fantasia vola, di odori acri e profumi intensi si parla e si vola superando la semplice barriera di se stessi, chi ha paura di visitarlo, meriterà castigo eterno ma esso è supplizio piacevole, confortevole e destinato a rilassare l'anima e appagare i sensi. Sembra un luogo lontano, eppure quando ci si va è illuminato a festa e gli odori si mescolano fino a sortire piacevoli sensazioni e gradevoli emozioni. Avrei tanto da dirti, tanto da confessarti, eppure li ogni confessione è libera, poichè liberi sono i cuori, libere le menti e libere le anime. Sembra quasi impossibile raggiungere cotanta dimensione, nulla ipotetico di un mare in tempesta, di montagna invalicabile di fiume in piena, ma è li che ognuno di noi è se stesso, è li che il pensiero diviene rivelazione è li che entità diventa identità, è li che annullabile e nullo diviene certezza. Mirko Tomasino Ps: per tutti coloro i quali vogliano mandare una poesia

Frammenti di storia: c'era una volta il giornalismo italiano.

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I giornalisti di adesso, soprattutto quelli che vanno adesso in televisione, sono solo la pessima imitazione di quelli che un tempo non solo si limitavano a riportare fatti di cronaca, ma con grandi capacità sapevano fornire una spiegazione analitica e sensata di ciò che stava accadendo. Nel novero di questi maestri (altro che Santoro e robe varie, di destra e di sinistra) non posso che fare i nomi di tre grandi giornalisti: Giovannino Guareschi (1908-1968) Indro Montanelli (1909-2001) ed Enzo Biagi (1920-2007). Tre uomini, due di destra e uno di sinistra, i quali hanno veramente dimostrato di superare le loro simpatie ideologiche criticando con asprezza (soprattutto i primi due) i limiti del sistema politico italiano, soprattutto quando a rappresentarlo erano elementi provenienti dalla loro area politica. Guareschi e Montanelli carpirono da sempre i limiti dei cattolici al potere, ma optarono sempre per loro in quanto il Pci era, ragionevolmente, un partito il quale rappresentava t

Sicilia: terra di nessuno

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Un fenomeno naturale, di natura devastante, come quello che finora ha investito il messinese da ottobre fino ad oggi, non è ne di destra ne di sinistra. Lo diventa allorquando immagini agghiaccianti come queste mettono a nuda la politica siciliana, dal dopoguerra fino ad oggi, incapace per fini di lucro e di vantaggi personali di garantire condizioni decenti di vivibilità alla gente e alle loro relative dimore in cui trascorrere la propria esistenza. Le due immagini si commentano da sole, e allo sgomento della gente traumatizzata per gli accadimenti successivi al cataclisma si aggiunge la voglia di riprendersi in mano la propria vita e di rinascere da un esperienza traumatica come questa, simbolo di un identità siciliana che risorge sempre da qualsiasi evento nefasto si abbatta su di essa.

Frammenti di storia: i tempi delle Brigate rosse mai tramontati...

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Nel Belpaese si parla sempre di "terrorismo estinto" e di mafia ancora al centro dell'agenda politica, come dire, almeno un emergenza è stata risolta. Falso. Il terrorismo, perlomeno quello "rosso", non solo non è stato debellato, ma si è incuneato nel sottobosco sociale e politico italiano per riemergere di tanto in tanto con qualche inquietante proclama, sopito successivamente dall'intervento delle efficaci forze dell'ordine e giudiziarie. Gli arresti del 2007 e quelli recenti del 2010 testimoniano come il vento del terrorismo politico di matrice rossa non sia ancora estinto. Gli ultimi accadimenti mi riportano indietro nel tempo (forte anche delle considerazioni del più o meno credibile Massimo Ciancimino), sul rapimento Moro e sulla sua uccisione. Ritengo quella, la pagina più buia della Repubblica, il momento in cui lo Stato ha dimostrato di piegarsi ai terroristi dimostrando la propria fragilità e la propria insicurezza. Per chi non lo sapesse

Le ultime del Ciancimino...

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L'Italia è il paese dei santi, dei poeti, ma anche dei pentiti e dei novelli giustizialisti figli di noti politici mafiosi. E' il caso di Massimo Ciancimino. Da oltre un anno nelle sue visite alle procure antimafia di mezzo stivale, racconta fatti inediti, presenta papelli ritenuti ormai scomparsi, e lancia accuse verso il mondo della politica e nello specifico verso Berlusconi e il premier. Che i primi anni '90 presentino ancora oggi, a distanza di diciotto anni, aspetti inquietanti, occulti e mai svelati, non è un mistero, in quanto l'intreccio Tangentopoli-stragi mafiose-caduta della prima Repubblica produsse una serie di effetti così amalgamati fra di loro che ancora adesso appare difficile sbrogliare questa intricata matassa. Mi sembra invece difficile, potere dare credito a un ex figlio di un politico mafioso (il don Vito del "sacco di Palermo") nonchè soggetto noto per essere stato condannato dalla giustizia italiana per avere riciclato il tesoro del

Frammenti di storia: "fantapolitica" sulle elezioni del '94

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Facciamo un po di fantapolitica sulla base di dati concreti. In Italia, dal '94 ad adesso si è parlato spesso di una rivoluzione liberale condotta da Silvio Berlusconi, in ascesi con il suo partito dopo il terremoto giudiziario di Tangentopoli, anche se molti hanno bollato questo fenomeno come "Berlusconismo" come se stessimo parlando di Peronismo o roba del genere che alimenta idee di infauste dittature di destra. Per quanto Berlusconi abbia sopperito politicamente ad una situazione di disagio venutasi a creare dopo Tangentopoli, con i giudici di Milano parziali nella loro opera di bonifica (Pci e Msi stranamente tenuti in piedi mentre gli altri partiti crollavano) non possiamo parlare di certo di rivoluzione liberale. E non perchè lo dica Guzzanti, amico-nemico del premier, ma perchè i presupposti per rendere il paese una moderna economia liberaldemocratica non ci sono mai stati. La condizione di disagio che vive il sud, con il lavoro sommerso, a discapito di un nor

E' tempo di S. Agata...

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S. Agata: una festa di popolo, di fede e di tradizione. Indubbiamente. Credo sia opportuno, in questo contesto, fare qualche riflessione su ciò che gravita attorno alla festa catanese per eccellenza, che rende il giusto omaggio alla "santuzza" Agata in questione. Personalmente, in un contesto economico e difficile come il nostro, credo che, le spese economiche relative a costi di fuochi pirotecnici, orchestre ed esibizioni varie rappresentino uno spreco in una situazione deficitaria del comune con lo spettro della bancarotta sul proprio groppone. Accanto a questi dati di tipo economico, sarebbe interessante vedere, almeno per le celebrazioni agatine di questo 2010, un po più di civiltà e rispetto da parte dei devoti, i quali, quando sostengono questi festeggiamenti, sembrano sconoscere le più elementari regole del vivere civile: spintoni, urla, brutte parole, i quali gesti non credo sarebbero molto apprezzati dalla Santa in questione. Da cattolico, credo che la nostra Sant

C'era una volta il jazz...

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Parliamo di musica e per l'esattezza di Jazz. Nel nostro paese, oltre ad essere decaduti (se mai siano esistiti) i valori civili, politici e sociali, anche l'apprezzamento verso la buona musica sembra svanire con la stessa velocità con cui vorrei non vedere più presente un cd di musica napoletana (moderna) negli scaffali dei negozi musicali. Se penso alla qualità della musica ascoltata dai giovani, mi viene un sussulto al cuore (di rabbia) e le guancie mi si arrossano pronto a scagliarmi verbalmente con veemenza verso i nuovi portatori sani di musica orribilmente commerciale e di basso profilo. Chi mi conosce sa che amo il jazz, il blues e il buon rock, melodico o meno, ma sul primo filone musicale credo ci sia sempre molto da imparare. Se avessi la macchina del tempo vorrei vivere gli anni '80 che negli Stati Uniti hanno dato vita a una delle band più amate non solo da me ma in tutto il continente: i Weather Report. Costoro rappresentavano un aggregato tra i più divers