"NATURA DIVINA", A CATANIA IL PRIMO PROGETTO DI AGRICOLTURA SOCIALE
Determinato e pronto a raggiungere il proprio obiettivo.
Riccardo Tomasello, Presidente della cooperativa Bios, giovane e brillante imprenditore
catanese, in una terra che sale spesso alla ribalta delle cronache per notizie
negative, regala un sorriso a questa città che vuole ancora coltivare (è il
caso di dirlo) speranze concrete.
Ci parla del nuovo progetto "Natura
Divina", un progetto di agricoltura sociale condiviso con l'Arcidiocesi di
Catania e che sembra avere un futuro radioso per le prospettive sociali e occupazionali
di questa città
Come
nasce "Natura Divina"?
Il nostro progetto nasce nel 2015. L'Arcidiocesi di
Catania si rende conto di avere dei terreni che non utilizza e la cooperativa
che presiedo (Bios n.d.r.) si offre come supporto per la gestione dei terreni
stessi.
La prima area che andiamo a prendere in
considerazione per il nostro progetto è il fondo Gelso Bianco, un appezzamento
di terreno di quattro ettari.
Dopo attente valutazioni da parte dei tecnici,
impiantiamo i primi ovuli di carciofo, dando vita a un carciofeto che regalerà
degli ottimi frutti: il violetto francesina
Avete
dei partner in questo progetto?
Si, il progetto piace e pian piano abbiamo stretto
attorno ad esso una serie di collaborazioni con le istituzioni cittadine.
Partiamo dall'Università di Catania ,
Confcooperative e il Maas, dove verranno venduti questi carciofi
Vi
sono altri terreni su cui Natura Divina metterà la propria bandierina?
A "Monte Arso", Nicolosi. Parliamo di un
vigneto che produrrà vini rossi e un po più in la vini bianchi. Avremmo l'onore
di portare sulle tavole del nostro Paese, il vino "Adrianus", il cui
logo è stato creato dall'artista di fama internazionale Georges De Canino
Da sin. il Presidente della Bios, Riccardo Tomasello e l'Arcivescovo di Catania, Mons. Salvatore Gristina |
Quali
prospettive occupazionali potrebbe offrire questo progetto?
L'azienda agricola "Natura Divina" nasce
con il chiaro intento di venire incontro ai soggetti svantaggiati,
un'opportunità di riscatto per tutti quei detenuti che vogliono inserirsi
nuovamente nel circuito della vita ordinaria.
Il nostro è un progetto di agricoltura sociale che
mira - badiamo bene - a un inserimento lavorativo stabile per questi detenuti,
insegnando loro una professione e consentendogli un graduale inserimento nelle
dinamiche sociali e lavorative
Come
ha risposto il territorio al vostro progetto?
Positivamente, ma tengo a precisare che questa
attività è un investimento totale della cooperativa Bios che ha usufruito
esclusivamente di una piccola donazione etica da parte del gruppo bancario
Unicredit
Quali
sono le prospettive a breve - medio termine?
Tanti. Ad esempio portare a reddito questi 14 ettari
di terreno e ristrutturare il palmento. La strada è tutta in salita
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