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Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

Frammenti di storia: La gambizzazione di Montanelli (1977) e le scene di avanspettacolo moderne...

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L' Italia degli anni '70 era sicuramente il centro nevralgico della lotta ideologica e degli opposti estremismi (rossi e neri), i quali, stupidamente e violentemente, si dibattevano e si contendevano a suon di esplosivo e vittime illustri, il controllo del paese. Tra i maggiori esposti a questa carneficina umana, non erano soltanto i politici se non alcuni significativi esponenti, ma intellettuali, imprenditori, giornalisti, uomini che attraverso il loro lavoro, di mente o di investimenti, costruivano l'Italia giorno dopo giorno. Tra le vittime, non decedute, di questo scontro violento, tacitamente sostenuto da alcuni sindacalisti della Cgil e da alcuni politici del Pci per ciò che riguarda le Brigate Rosse, gruppo eversivo principale della sinistra extraparlamentare, e dai servizi segreti deviati per ciò che riguarda la destra eversiva neofascista, cadde in campo nemico Indro Montanelli. All'allora giornalista del "Giornale Nuovo" (vecchia denominazione de

L'ingiusta giustizia italiana!

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La giustizia e la sua relativa analisi sono da sempre, nel nostro paese, tema di grande attualità e di grande sconforto per chi la subisce (i poveri cittadini). Credo che ormai sia anche superato lo storico riferimento ideologico, destra e sinistra, relativo alla bontà dei provvedimenti emanati dal ministro "rosso" o dal ministro "nero" di turno in questione, in quanto, la giustizia e il suo relativo esercizio dovrebbero prescindere dai colori politici. La cosa che mi fa più rabbia, in un periodo storico, quello recente, su cui si dibatte di processo breve e meno breve, è, di come veramente queste riforme possano incidere sulla qualità della vita dei cittadini. Indipendentemente dalle riforme che possano agevolare o meno Berlusconi, bisogna anche cominciare a qualificare la giustizia e i relativi provvedimenti non solo a livello macro (pendenze giudiziarie di Berlusconi e il relativo processo breve) ma anche a livello micro. Come la mettiamo con il borseggiatore c

La storia: un patrimonio dell'umanità

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Proprio perchè considero la storia un bene dell'umanità, appartenente a persone di qualsiasi provenienza, formazione culturale, estrazione sociale e colore della pelle, provo tanto sofferenza quando essa viene monopolizzata e strumentalizzata dall'uno o dall'altro versante. Oggi si celebra il giorno della memoria, importantissimo per tutti coloro i quali, nostalgici (e purtroppo ce ne sono) del nazismo in Europa, vogliano riflettere su uno dei tanti macabri aspetti prodotti dal secondo conflitto mondiale. Essendo (o perlomeno così dovrebbe essere) la storia, disciplina umanitaria che coinvolge tutti gli aspetti senza escluderne nessuno, proporrei di concedere un giorno dell'anno alla memoria di tutte le persone scomparse a causa del comunismo e dei suoi mali prodotti. Proporrei, e spero di trovare larga condivisione in ciò che dico, di assegnare un giorno alle tante vittime (parlo degli ebrei vittime dei pogrom russi, dei numerosi cattolici laici e religiosi stermina

Se potessi avere 500 euro al mese...

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Da un po di tempo, il ministro per l'Innovazione, Renato Brunetta, fischietta e intona questa canzoncina degli inizi del secolo precedente. L'attuale ministro, il quale si è posto al pari politico e intellettuale del suo collega del precedente governo, l'"antibamboccione" Padoa Schioppa, da tempo si è incanalato in questa crociata verso i nuovi diciottenni, trentenni, bamboccioni di adesso e di domani. Per il ministro in questione, con molta probabilità avulso dal mondo reale, il "bamboccione" che esce di casa a 18 anni (lui crede), con cinquecento euro (con molta probabilità detratti dalla pensione del padre o della madre, quindi, come si suol dire, "rimane tutto in famiglia") e alcuni incentivi (borse di studio, prestiti d'onore) e sgravi fiscali dovrebbe essere fiero che lo Stato lo abbia aiutato nel rendersi indipendente e libero dalla famiglia di origine. Con cinquecento euro?!? Secondo il Brunetta si. Anzi, dato che lui ha il cuo

Frammenti di storia:Le elezioni del '76, il ruolo de "Il Giornale" di Montanelli

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Gestire un blog, significa anche, poter dare un proprio contributo culturale, anche se minimo e in base alle proprie conoscenze, al mondo reale che ci circonda. Credo che in un periodo di grande confusione politica come questo, dove ogni motivo è buono per litigare sia per i politici di destra che per quelli di sinistra (mentre "appena" quindici operai della Fiat di Termini Imerese lottano contro le intemperie e la fame per 1000 euro al mese) una "pillola" storica può aiutarci a capire quante opportunità buone si sono sprecate nella storia dello stivale. Torniamo indietro nel 1976, allorquando in un aria di compromesso storico che aleggiava nel paese (i comunisti guidati dal rimpianto Berlinguer tentavano di "abbordare" i democristiani alla faccia delle ideologie) si svolsero le elezioni politiche più tese e particolari del secolo precedente. La possibilità che il Pci potesse raggiungere la Dc, primo partito del paese dal '48 al '92, erano molto

C'era una volta la vecchia e amata lira...

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Il rapporto italiano-lira è stato un rapporto che dal dopoguerra in poi si può definire quasi simbiotico e legato ai momenti di grande ascesa ma anche di declino del nostro paese. Quando sentivo parlare i miei nonni delle loro peripezie vissute durante il periodo della seconda guerra mondiale, non vi è un solo evento narrato in cui la parola "lira" non rientra a far parte del racconto poichè legato, soprattutto nella nostra Sicilia, alle tante lire da sborsare per sfamare se stessi e la famiglia al mercato nero. La nostra moneta nazionale, prima dell'avvento dell'euro è stato anche il simbolo del tracollo politico del nostro paese, Tangentopoli ne è un esempio lampante, in cui migliaia di miliardi di euro vennero rubati da una classe politica indegna, dai missini fino ai comunisti, di rappresentare il paese. Eppure, nonostante gli alti e i bassi e le fluttuazioni del nostro vecchio (e amato) conio, molti di noi italiani, piccini e meno, riuscivamo a incamerare parecch

L'ultima trovata di un amministrazione comunale "evanescente"...

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Che l'amministrazione comunale catanese non sia molto amata dai suoi cittadini (almeno fino ad adesso) lo dimostra anche il piazzamento presso la classifica sull'indice di gradimento verso i primi cittadini italiani proposta dal Sole 24 ore, insieme, a una popolarità che sostanzialmente non è stata mai maggioritaria neanche nel periodo immediatamente prossimo alle votazioni del giugno 2008. Noi cittadini (almeno qualche filosofo del diritto ci insegna) abbiamo poca rilevanza allorquando recandoci alle urne apponiamo quella famosa "X" sull'una o l'altra coalizione di potere in quanto non decidiamo espressamente e in maniera significativa i cambiamenti al vertice che sono oggetto di discussione delle segreterie di partito, ma, vederci "stuprati" nella nostra identità attraverso l'ultima trovata della nostra amministrazione comunale ci pare davvero fin troppo umiliante. Il nostro primo cittadino, circa un mese fa, ha costituito, in pieno spirito riv

Nelle mani di nessuno...

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E' questa la frase più ricorrente che in cuor suo sente e si ripete più spesso, ad alta o a bassa voce, l'italiano e nello specifico il catanese medio. Siamo nelle mani di uno Stato, che da sempre, sia con il governo di destra o di sinistra, non ha affatto tutelato uno degli interessi primari del cittadino: quello della sicurezza e della giustizia, due aspetti, tra loro sinergici e strettamente collegati. La nostra Catania è il simbolo della decadenza civile, morale e sociale e ciò si nota dal fatto che in strada è sempre più raro vedere volanti della polizia municipale e polizia di Stato mentre ladri, scippatori e posteggiatori abusivi con atteggiamenti da delinquenti prendono il sopravvento uscendo da Piazza Lanza (sede del carcere) appena dopo qualche ora di detenzione tornando nuovamente sul luogo dei misfatti a delinquere. E' questa l'Italia che viviamo, la Catania che respiriamo, fatta di sopraffazioni, inciviltà e illegalità. Mi ripeto spesso che forse, filosofic

Travagliati d'Italia...

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Se fosse stato in vita il povero Giovannino Guareschi e avesse visto lo scempio che commettono certi giornalisti come Travaglio e Santoro (pagati con i soldi del servizio pubblico) si sarebbe messo le mani ai capelli e si sarebbe rinchiuso nella sua villa di Roncole per almeno un mese. Invece, molti giovani e meno, sono entusiasti di avere come "paladini dei loro interessi" questi nuovi prodotti del giornalismo moderno ( e dei vignettisti politicamente corretti come il sig. Vauro) i quali, senza spesso aspettare i tre gradi di giudizio previsti dalla magistratura italiana, emettono sentenze pubbliche televisive in pieno stile stalinista mettendo alla gogna politici e amministratori pubblici in genere i quali dopo anni di processo (con annesse malattie, traumi e scompensi di carattere psicologico) hanno finalmente ottenuto giustizia dal loro paese. Il caso di Calogero Mannino e della sua assoluzione dopo ben 17 anni, è l'emblema della deriva giustizialista che trascina con

Non semu tutti i stissi...

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"Ci mancherebbe altro", sarebbe questo il commento più opportuno ad uno spot elettorale propagandato due anni fa a Catania in occasione delle amministrative. Bisognerebbe capire come, la maggioranza dei politici catanesi e siciliani che difendono in maniera agguerrita questo spot elettorale, si mettano veramente in discussione per far si che veramente la gente creda a quello che dicono. In un momento storico in cui la fine delle ideologie e della contrapposizione tra destra e sinistra è ormai terminata (bisognerebbe capire se è mai realmente esistita o ci hanno fatto credere ciò solamente per tutelare gli interessi "rossi", "neri" e "bianchi") l'unica cosa che un politico dovrebbe fare è quella di servire gli interessi della collettività. Ovviamente ciò è pura utopia, se raffrontiamo il tutto alla vecchia classe dirigente, ma i giovani politici?? A mio modesto parere sono peggio di quelli adulti. Assetati di potere, smaniosi di protagonismo e

Parcheggio con taglieggio...

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Mettersi in auto alle otto del mattino comporta diverse tipologie di stress: il traffico, lo smog, gli orari da rispettare e non ultimo il posteggio. Molti cittadini etnei, come me, vorrebbero evitare di essere taglieggiati quotidianamente da certi soggetti che si improvvisano posteggiatori, sbucando come funghi da una strada qualunque e qualificandosi come "padroni della strada". L'atteggiamento di queste persone è sempre lo stesso: mozzicone di sigaretta in bocca, aria da malandrino,gesti e atteggiamenti manuali da pilota di formula uno. Il problema dei posteggiatori abusivi - ormai posteggiatori a tariffa fissa, la cui quota di "sorveglianza" è di un euro (vi immaginate con le vecchie lire se un automobilista avesse mai pagato duemila del vecchio conio a un posteggiatore abusivo?!?) riguarda anche l'incapacità del comune di Catania nel regolarizzarli e trasformarli da abusivi a regolari. Non servirebbe un grosso spreco di energie ma semplicemente un po di

L' Università poco universale...

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Per i tanti giovani che sono impegnati quotidianamente nell'asfissia universitaria composta da lezioni, iter burocratici, appunti ed esami, molti di loro si saranno sempre chiesti se, almeno la minima parte di ciò che recepiscono e successivamente discutono durante un esame valga la pena per ciò che li aspetta fuori. Bisogna considerare che molte materie che si studiano durante il percorso universitario, e mi riferisco principalmente alle alle facoltà umanistiche, hanno poco di veramente utile per ciò che riguarda la vita lavorativa che ognuno di noi, ex studente o attuale studente affronta o proverà affrontare. Il paradosso che viene a generarsi è che molti "Paperon de Paperoni" delle Università italiane, tali docenti assimilabili quali Ordinari ti parlano di taluni argomenti (ad esempio i procedimenti amministrativi, la linearità dei fenomeni) come se loro fossero avulsi da quel contesto propagandato a mo di filosofia kantiana (dall'alto ovviamente dei loro 6000 eur

Metti una domenica a messa...

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Essendo cattolico per convinzione e mangiapreti (quando lo meritano) per vocazione, mi reco abitualmente la domenica a messa. Ammetto che da un po, per motivi personali, non mi recavo più nella casa di Dio ma mi sono reso conto che in brevissimo tempo (ossia l'arco della mia diserzione dalla dimora di Dio) la Chiesa (in questo caso la mia parrocchia) è divenuta oltre a luogo deputato alla fede anche edicola, giocattoleria, luogo deputato a incontri d'amore per adolescenti, insomma, di tutto un po e per tutti i gusti. Durante la messa, il robusto prete, mentre faceva la sua predica (peraltro discutibile), promozionava alla fine della sua orazione un noto settimanale cattolico con dentro un gadget (un portachiavi luminoso) ripetendo per venti minuti circa che tale oggettino doveva essere necessariamente comprato dai fedeli e regalato ai propri figli/nipoti pena, forse, la scomunica. Verso la fase conclusiva della celebrazione eucaristica, lo spot promozionale si è nuovamente riat

C'erano una volta i cattolici al potere... c'erano?!?

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La foto (tratta sempre dall'ispiratore di questo blog) si commenta da sola. I signori della Dc, cattolici, liberali, socialconservatori e robe varie, infarcirono le idee dei nostri nonni sulla (vera e fondata) paura del comunismo, la "nube rossa" la quale partendo dall'Unione Sovietica avrebbe lentamente investito il nostro paese fino ad occuparne le istituzioni e cambiare il modello sociale ed economico stravolgendolo nei suoi assetti primari. Tutto vero. Ma non si è abusato (e forse si abusa ancora) con questa idea di allontanare le sinistre dal potere le quali potrebbero paventare una nuova minaccia "rossa"? bisogna dire che i metodi, almeno per molti esponenti della sinistra "forcaiola" sono sempre gli stessi, ossia quelli che piacevano a Lenin, Stalin e a molti comunisti di vecchia data i quali hanno una passione mai sopita verso i processi e la giustizia sommaria, ma, se guardiamo ai Bersani, Letta, Franceschini viene proprio difficoltoso con

La mia pubblicazione

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Stabilire un rapporto storico corretto su cosa sia successo in Italia dopo il terremoto giudiziario di Mani Pulite può rappresentare un impresa assai difficoltosa soprattutto in seguito a una penuria di informazioni e notizie riscontrate in seguito al biennio di indagini svolte dalla Procura di Milano. L’opera in questione (Tangentopoli: i segreti di una rivoluzione moderna) si pone l’obbiettivo, attraverso un linguaggio semplice e comprensibile a tutti, di riprendere i quattordici anni di storia che seguono dopo il periodo di Mani Pulite e riproporli all’attenzione di tutti coloro che fossero interessati a saperne di più sull’argomento. Il periodo storico 1994-2008 appare come un periodo fecondo di notizie, spesso non sponsorizzate adeguatamente dalla stampa nazionale e da certa pubblicistica, che dimostrano come il fenomeno della corruzione e delle tangenti nel nostro paese non si sia estinto dopo il biennio di indagini svolte dalla Procura di Milano e da tante altre procure italian

Rinasce il Forbiciastro...

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Riemerge il Forbiciastro dalla folta coltre di fumo presso cui si era incanalato nel lontano 1957... Ovviamente, la mia, è una provocazione di quella che fu una grande rubrica guidata da uno dei più validi (nonchè compianti) giornalisti italiani, Giovannino Guareschi, tra i pochi, come Montanelli e Biagi, a denunciare le anomalie del potere e di chi lo esercitava. La mia presunzione (ammesso che ve ne sia) è quella di riproporre uno spazio ove, lontano dagli anni della presunta rinascita italiana post bellica, del boom economico e della contrapposizione ideologica tra destra e sinistra, si riproponga, possibilmente in maniera sintetica, una visione veritiera della vita che ci circonda senza nessun filtro sociale, religioso o politico ma con tanta ironia e umorismo come chi veramente vuole narrare i fatti nella sua essenza riesce a fare. Se qualcuno afferma che ultimamente noi italiani abbiamo perso l'umorismo di fronte a certe bestemmie di tipo politico, questo spazio sarà anche un