E' tempo di S. Agata...
S. Agata: una festa di popolo, di fede e di tradizione. Indubbiamente. Credo sia opportuno, in questo contesto, fare qualche riflessione su ciò che gravita attorno alla festa catanese per eccellenza, che rende il giusto omaggio alla "santuzza" Agata in questione.
Personalmente, in un contesto economico e difficile come il nostro, credo che, le spese economiche relative a costi di fuochi pirotecnici, orchestre ed esibizioni varie rappresentino uno spreco in una situazione deficitaria del comune con lo spettro della bancarotta sul proprio groppone.
Accanto a questi dati di tipo economico, sarebbe interessante vedere, almeno per le celebrazioni agatine di questo 2010, un po più di civiltà e rispetto da parte dei devoti, i quali, quando sostengono questi festeggiamenti, sembrano sconoscere le più elementari regole del vivere civile: spintoni, urla, brutte parole, i quali gesti non credo sarebbero molto apprezzati dalla Santa in questione.
Da cattolico, credo che la nostra Santa, da me molto amata, sarebbe un tantino più felice se potesse vedere i suoi concittadini maggiormente rispettati dalla politica locale (ai fuochi e agli sprechi economici dei festeggiamenti gradirebbe di certo che le fasce sociali cittadine più deboli fossero maggiormente protette dalla politica locale) e più rispettosi l'uno dell'altro.
La festa di S. Agata dovrebbe rappresentare non un momento di "moda" e di tradizione dove si segue il percorso della Vergine esclusivamente per salvaguardare se stessi e i propri cari nella maniera più egoistica possibile, ma un momento di vero incontro spirituale tra tutti i fedeli (ammesso che tutti i presenti alla festa una fede ce l'abbiano davvero).
Fino a questo momento abbiamo assistito ai soliti teatrini sia del catanese medio, che del politico catanese medio, con tutte le ipocrisie e gli egoismi che caratterizzano questa festa, molto popolare ma molto poco spirituale.
Non resta che essere fiduciosi che, almeno quest'anno, ci eviti incidenti, vittime e altre azioni deplorevoli e che almeno in questa circostanza prevalgano i buoni propositi e sentimenti alle solite azioni di facciata.
Buona festa a tutti.
Mirko.
Personalmente, in un contesto economico e difficile come il nostro, credo che, le spese economiche relative a costi di fuochi pirotecnici, orchestre ed esibizioni varie rappresentino uno spreco in una situazione deficitaria del comune con lo spettro della bancarotta sul proprio groppone.
Accanto a questi dati di tipo economico, sarebbe interessante vedere, almeno per le celebrazioni agatine di questo 2010, un po più di civiltà e rispetto da parte dei devoti, i quali, quando sostengono questi festeggiamenti, sembrano sconoscere le più elementari regole del vivere civile: spintoni, urla, brutte parole, i quali gesti non credo sarebbero molto apprezzati dalla Santa in questione.
Da cattolico, credo che la nostra Santa, da me molto amata, sarebbe un tantino più felice se potesse vedere i suoi concittadini maggiormente rispettati dalla politica locale (ai fuochi e agli sprechi economici dei festeggiamenti gradirebbe di certo che le fasce sociali cittadine più deboli fossero maggiormente protette dalla politica locale) e più rispettosi l'uno dell'altro.
La festa di S. Agata dovrebbe rappresentare non un momento di "moda" e di tradizione dove si segue il percorso della Vergine esclusivamente per salvaguardare se stessi e i propri cari nella maniera più egoistica possibile, ma un momento di vero incontro spirituale tra tutti i fedeli (ammesso che tutti i presenti alla festa una fede ce l'abbiano davvero).
Fino a questo momento abbiamo assistito ai soliti teatrini sia del catanese medio, che del politico catanese medio, con tutte le ipocrisie e gli egoismi che caratterizzano questa festa, molto popolare ma molto poco spirituale.
Non resta che essere fiduciosi che, almeno quest'anno, ci eviti incidenti, vittime e altre azioni deplorevoli e che almeno in questa circostanza prevalgano i buoni propositi e sentimenti alle solite azioni di facciata.
Buona festa a tutti.
Mirko.
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