Cattolicamente...
Mi è capitato in questi giorni di sfogliare un settimanale interessante, "I Vespri" che consiglio a tutti di comprare per la qualità dell'informazione ivi inserita. Alla fine della rivista vi era l'intervista ad un prete, tale Giuseppe Arena di Belpasso il quale ha da poco compiuto novantacinque primavere. Mi ha commosso leggere la storia della sua vita, dedita veramente al sociale e ai più poveri. Raggiungeva Catania circa tre volte al giorno senza possedere l'auto ma tramite passaggi e quando la sera rincasava, capitava che perdeva l'autobus e tornava da Catania a Belpasso a piedi. A Catania, durante i suoi "pellegrinaggi" provvedeva a sbrigare i documenti per le pensioni delle donne sole a cui la guerra aveva strappato il marito, per gli invalidi e per tutti coloro i quali soffrivano le pene della fame e della povertà.
Fondò le Acli, i patronati che si opponevano alle rosse Camere del lavoro e che rimanevano aperte fino a tardi per dare ascolto ai più poveri mentre le Camere provvedevano ad aizzare i sentimenti straziati dei poveri e dei lavoratori in difficoltà.
A quest'uomo rivolgo i miei personali auguri di arrivare a oltre cento anni, a dimostrazione di come essere buoni preti e buoni cattolici significhi aiutare davvero il prossimo in difficoltà senza adoperare ideologie e meccanismi politici di sorta. Altro che comunismo e Camere del lavoro.
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